Aerofagia
Gonfiore, tensione addominale e eruttazioni sono i sintomi di un accumulo di aria nell’apparato digerente
Cos’è l’aerofagia
L’aerofagia può essere definita come un accumulo di aria nell’apparato digerente che porta a gonfiori e tensioni addominali.
Generalmente, l’ingestione di grandi quantità di aria deriva dalla deglutizione della saliva in seguito all’introduzione di cibi e bevande. Dopo un pasto, l’aerofagia costituisce, entro certi limiti, un processo fisiologico del tutto normale. In condizioni standard, circa il 70% dell’area presente nell’intestino deriva dalla deglutizione, il 20% dal circolo sanguigno e solo il 10% dalla fermentazione dei batteri. Questo accumulo di aria si elimina tramite il riassorbimento ematico, l’eruttazione e le flatulenze.
Quali sono i sintomi dell’aerofagia
L’aumento della bolla d’aria all’interno dell’apparato gastrico può provocare dolore retrosternale diffuso che, spesso, viene confuso con l’oppressione toracica derivata da un attacco di angina. I segni classici sono tensione addominale e gonfiore che provocano eruttazioni. Per tal motivo, l’aerofagia è spesso causa di meteorismo.
Tra i sintomi dell’aerofagia possiamo citare:
- Gonfiore
- Tensione addominale
- Borborigmi
- Flatulenza
- Eruttazioni
- Dolore retrosternale
Nei soggetti che soffrono d’ansia l’aerofagia può determinare una dilatazione acuta dello stomaco con conseguente senso di soffocamento, stati d'ansia, tachicardia e iperventilazione.
Quali sono le cause dell’aerofagia
L’aerofagia, nella maggior parte dei casi, è quindi considerata uno stato fisiologico del tutto naturale. Alcune volte, però, assume un carattere patologico che riconosce alcune cause predisponenti. Gli stati ansiosi e lo stress riducono l’estensione gastrica portando a una tolleranza minore alla bolla d’aria ingerita. Anche l’aerofagia in gravidanza è piuttosto comune e deriva dalle modificazioni ormonali associate agli stimoli pressori del feto. Questa condizione è molto comune anche nel neonato, poiché attraverso la suzione e la respirazione ingerisce enormi quantità di aria.
Tra le cause di aerofagia possiamo citare:
- Stress e ansia
- Ulcera peptidica
- Gravidanza
- Sinusite cronica
- Ernia iatale
- Colon irritabile
- Secchezza delle fauci
In alcuni casi, aerofagia e dieta sono strettamente collegate. Questo disturbo, infatti, è l’inevitabile conseguenza di abitudini alimentari sbagliate come l’uso smodato di bevande gassate, bicarbonato o la tendenza a consumare i pasti in maniera molto veloce.
Aerofagia: i rimedi del farmacista
Il trattamento per l’aerofagia dipende dalla causa scatenante. Anzitutto, una dieta equilibrata e il consumo dei pasti con una masticazione adeguata riducono notevolmente la quantità di aria ingerita. Inoltre, dopo pasti abbondanti, la digestione risulta più lenta e all’interno della sacca gastrica si originano fenomeni di fermentazione che portano a gonfiore e acidità di stomaco. In questi casi si può ricorrere all’utilizzo di antiacidi come il granulato effervescente Geffer o di miscele naturali a base di erbe officinali.
Quando l’aerofagia deriva da stati ansiosi, il rimedio è cercare di placare lo stress, utilizzando medicinali vegetali alla valeriana per migliorare il sonno e avere un riposo più funzionale.