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Mononucleosi

Conosciuta anche come malattia del bacio, si tratta di un'infezione virale sostenuta da un herpes virus

Mononucleosi

Cos’è la mononucleosi 

 

La mononucleosi, definita anche come malattia del bacio, è una patologia infettiva virale sostenuta dal virus di Epstein Barr, appartenente alla famiglia degli herpes virus.

Il contagio avviene principalmente attraverso la saliva (da qui il nome “malattia del bacio”) e può colpire a ogni età, con particolare incidenza tra bambini e adolescenti. Il suo periodo di incubazione è di circa 6 settimane e il virus persiste nella saliva per almeno 6 mesi dall’inizio della malattia, con le manifestazioni sintomatologiche che, però, non durano per più di 2-3 settimane, salvo complicazioni. Come tutti gli herpes virus, una volta contratta la mononucleosi rimane latente nel corpo umano con possibile comparsa di recidive, seppur rare.

 

Quali sono i sintomi della mononucleosi 

 

In genere, il quadro sintomatologico è caratterizzato da sintomi precoci, come febbre e mal di gola che scompaiono nel giro di 2,3 settimane e sintomi come affaticamento e gonfiore dei linfonodi che, invece, tendono a persistere per più tempo.

Questo virus, come detto, ha un periodo di incubazione in media di 6 settimane; tuttavia, la mononucleosi nei bambini può comparire in maniera più rapida. Un altro segno ricorrente è quello dell’ingrossamento della milza, con un piccolo rischio di rottura dell’organo.

Tra i sintomi della mononucleosi possiamo trovare:

  • Febbre 
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari
  • Linfonodi ingrossati
  • Affaticamento severo 
  • Tonsillite
  • Brividi
  • Perdita di appetito
  • Ingrossamento della milza
  • Ittero
  • Tachicardia 
  • Anemia 

La mononucleosi senza febbre è una manifestazione molto subdola di questa patologia poiché è difficile identificarla. In questa circostanza il virus di Epstein Barr rimane silente, in attesa che le difese immunitarie dell’ospite si abbassino. Tra le complicazioni più gravi possiamo trovare anemia emolitica, convulsioni ed encefaliti. Per fortuna, esse sono piuttosto rare. La mononucleosi in gravidanza non è particolarmente pericolosa né per la gestante né per il feto.

 

Quali sono le cause della mononucleosi 

 

Le cause della mononucleosi sono ascrivibili al contagio con un herpes virus, chiamato virus di Epstein Barr, famiglia di cui fanno parte anche la varicella e il fuoco di sant’Antonio.

Questo agente patogeno viene trasmesso prevalentemente con la saliva del portatore, attraverso baci profondi, condivisione di cibo e bevande, dello spazzolino da denti, starnuti e colpi di tosse. I bambini più piccoli possono infettarsi anche in modo indiretto, portando alla bocca giochi contaminati. La maggior parte delle persone che contrae il virus non manifesta sintomi ed è portatore sano; tuttavia, questi soggetti sono in grado di infettare altri pazienti.

Come i suoi “parenti”, anche l’Epstein Barr, una volta contratto rimane inattivo nell’organismo, in attesa di un abbassamento delle difese immunitarie.

 

Mononucleosi: i rimedi del farmacista 

 

Non esiste una specifica terapia per la mononucleosi e gli antibiotici risultano pressoché inutili, poiché si tratta di un’infezione virale. In genere, viene consigliato un riposo assoluto e il reintegro dei liquidi persi.

La cura per la mononucleosi prevede l’impiego di farmaci antinfiammatori e antipiretici come, ad esempio, le bustine di Brufen dolore o, per abbassare la febbre, le compresse di Tachipirina. La febbre data dalla mononucleosi nei bambini può essere trattata con le supposte di Tachipirina.

In genere, si utilizzano farmaci per contrastare gli eventuali sintomi, come lo spray Oki Gola in caso di faringite. L’uso di alcuni antibiotici impiegati in caso di diagnosi sbagliata, specialmente amoxicillina o ampicillina, possono portare alla comparsa di un rash maculopapulare che, tuttavia, non comporta complicazioni future. 

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